ASSISI, 06 ottobre 2020
Assemblea Nazionale dei Soci A.I.Pa.S.
Relazione del Presidente
Carissimi soci,
in un tempo così difficile per la tutela della salute mondiale, a seguito della Pandemia da Covid-19, rinunciando al nostro consueto “Convegno Annuale”, abbiamo voluto comunque dare un segno di unità, nella fede, nella speranza e nella carità, che da sempre spingono il nostro operato associativo cristiano,
nel mondo della salute. Siamo quindi ad Assisi, per l’ “Assemblea Nazionale dei Soci AIPaS ” , certamente rattristati per la sciagura vissuta nei mesi passati, ma non sconfitti. Proprio in questa terra umbra, vogliamo affidarci con profonda preghiera all’intercessione di San Francesco, Patrono d’Italia, chiedendo protezione e custodia da ogni male. Risuonano nel cuore le parole lasciate scritte da lui stesso, diversi secoli fa, nel proprio Testamento. Per San Francesco, come per noi, la vista di tanti malati fu davvero una condizione amara. Un evento infausto, quello del Coronavirus, sopraggiunto pochi mesi dopo l’avvicendamento del nuovo Consiglio Nazionale AIPaS, che stava discutendo sulla proposta di alcune modifiche statutarie e l’organizzazione del Giubileo Sociosanitario Nazionale a Loreto, previsto per fine giugno. Uniti al Forum delle Associazioni Sociosanitarie ci eravamo proposti di affidare tanti cuori alla “Vergine del Fiat”. Nonostante le difficoltà incontrate, il nostro Giubileo ha comunque potuto essere celebrato, con una più contenuta ma soddisfacente partecipazione di fedeli. Proprio nel mese di Gennaio 2020 ci eravamo radunati, alcuni giorni a Roma, nella Casa Generalizia dei Fatebenefratelli, scambiandoci riflessioni e proposte di cambiamento, (che tra poco condivideremo e discuteremo con voi in questa assemblea) e preparando i contenuti del prossimo Convegno con l’invito dei relatori immaginati. Soltanto, quindici giorni fa, l’ AIPaS, nella persona del suo Presidente, insieme al Forum delle Associazioni Sociosanitarie, presieduto dal Prof. Aldo Bova, ha partecipato attivamente alla festività Partenopea in onore di San Gennaro, consegnando al Cardinale Arcivescovo di Napoli, sua Em. Mons. Crescenzio Sepe, l’olio che alimenterà la lampada votiva situata dinnanzi alle reliquie del santo.
Ora questi giorni ad Assisi, ci aiuteranno a scambiarci vicendevolmente le esperienze vissute in questo angusto tempo Covid, approfondendo la nostra vitalità associativa, restituendoci pensieri ed impressioni. Personalmente, in tanti anni di ministero da cappellano ospedaliero, non avevo mai visto nei vari reparti ed in terapia intensiva così tanti malati, tutti insieme. Ci siamo trovati dinnanzi ad una situazione inaspettata e terribile, uno scenario surreale. Corse sfrenate, momenti concitati, pieni di paura e di incertezza. In tutto il mondo la comunità scientifica si è sentita inerme ed impreparata, non si riusciva a trovare nessuno spiraglio di luce in queste fitte tenebre. Per noi cappellani, ancor più amara, è stata la difficoltà di poter rimanere in sicurezza accanto ai malati ed intercettare le famiglie, per concedere un doveroso conforto cristiano in un momento di così grave fragilità. Inizialmente, nei luoghi di cura, mancavano dispositivi di protezione individuale, disinfettanti, camici e non abbondavano alcuni farmaci importanti. Abbiamo vissuto lo sgomento di tanta sofferenza e solitudine, l’assenza di celebrazioni eucaristiche con il popolo, nel santo tempo di Quaresima e Pasqua, la sospensione di riti di pietà cristiana nelle nostre chiese, per dare onore ed elaborare nella fede ogni lutto, esprimendo il proprio cordoglio. Una grave situazione d’emergenza, attimi davvero tristi e preoccupanti. L’obiettivo principale si concretizzava nel proteggere gli altri e noi stessi dal contagio, con un modo di fare cosciente e consapevole, atto a contrastare la crescente morbilità. Tutto ciò si è espresso attraverso una insopportabile distanza ed una chiusura forzata.
Possiamo dunque comprendere, ancora una volta, quanto sia preziosa la vicinanza fraterna, specie se offerta ai deboli e ai bisognosi, quanto sia desiderata una visita agli infermi, nei tanti luoghi di sofferenza, quanto i segni efficaci della grazia di Dio, che si esprimono nei sacramenti, possano nutrire l’anima di ogni fedele. Quanto ci è mancato tutto questo!!!
Le indicazioni del Governo e della Conferenza Episcopale Italiana ci hanno gradualmente accompagnato, segnalandoci comportamenti e limitazioni.
Le misure di contenimento, applicate in Italia, hanno ovviamente cambiato lo scenario di azione di tutto il volontariato ed in generale dell’impegno sociale.
Ora, poco a poco, stiamo cercando di risollevarci, tenendo alta la guardia, riportando la quotidianità ad una responsabile vivibilità sociale. I nostri volontari devono essere formati sui temi della prevenzione da Covid 19, sugli aspetti di utilizzo dei dispositivi di protezione individuale e sulle misure di igiene e
sanificazione. Come è avvenuto per la pastorale ordinaria e la liturgia di tutte le nostre diocesi, le limitazioni all’azione e alla mobilità ci hanno chiesto di riorganizzare la nostra prassi ecclesiale. Anche l’Ufficio Nazionale per la Pastorale della Salute della CEI, attraverso il suo Direttore, Don Massimo Angelelli, che in questi giorni da Roma si collegherà con noi per un saluto ed un incoraggiamento, ha dunque proposto degli incontri attraverso l’utile strumento del Web. Ogni mercoledì dalle 15.00 alle 16.30, dalla fine di febbraio alla fine di maggio, si è svolto l’incontro di condivisione e di formazione per i direttori e i collaboratori degli uffici diocesani di pastorale della salute. Ogni settimana si sono alternati degli ospiti che hanno presentato una relazione sui diversi aspetti di questo tempo di emergenza sanitaria, descrivendoci la propria esperienza personale. Tutto ciò è stato molto utile, dando l’avvio ad una nuova forma di relazione interpersonale nella quale, in molti fra noi, non avrebbero mai immaginato di potersi cimentare. Adesso però bisogna ripartire e colmare quei vuoti di presenza, non ulteriormente procrastinabili. E’ stato bello vedere come alcune attività di volontariato, promosse dalle Caritas Diocesane ed altre associazioni affini, siano state offerte nei casi di comprovate esigenze primarie non rinviabili. Si trattava di situazioni urgenti, con persone disabili oppure colpite da altre gravi patologie che non gli permettevano di poter fare a meno di un necessario aiuto. Anche molti anziani, una delle categorie considerata a più alto rischio vitale, se colpite dal contagio, sono stati raggiunti a domicilio con la consegna davanti alla loro porta di generi alimentari, di medicine e di ciò che potesse essere necessario al loro sostegno.
Come AIPaS abbiamo cercato di mantenere un contatto con tutti i soci attraverso il sito e la rivista, che come avrete potuto constatare, sono stati completamente riveduti ed aggiornati. Abbiamo invitato fra noi coloro che se ne stanno occupando, affinché ci descrivano il loro operato. Durante il lock-down, pensando a tutti voi e al vostro servizio ospedaliero ho ritenuto utile pubblicare sul sito alcune lettere e condividere alcuni videomessaggi per esprimervi la mia personale prossimità e quella di tutto il Consiglio Nazionale AIPaS. Adesso finalmente rivedremo molti volti amici, che provengono dalle varie regioni d’Italia, e potremo incoraggiarci reciprocamente ad andare avanti, ripercorrendo la nostra identità associativa che da sempre esprime benevolenza verso il prossimo più debole. Ci rendiamo conto quanto sia importante mantenere alto il livello di formazione di tutti i soci e i simpatizzanti dell’ AIPaS, che vivono in tutte le diocesi del territorio italiano e si spendono ogni giorno per la promozione della salute e la tutela della vita di tanti fratelli e sorelle. Il Coronavirus non ci impedirà di impegnarci seriamente in questo valore fondante della nostra Associazione. Per questo motivo il Consiglio Nazionale, ha pensato di avviare un programma di brevi conferenze, attraverso lo strumento del Web, che ci permettano di approfondire tematiche salienti, scegliendole tutti insieme in questi giorni. Ci preoccuperemo, inoltre, di iniziare a preparare con la condivisione di idee, suggerimenti e contributi, la realizzazione del prossimo Convegno d’Assisi fissato per l’anno 2021.
Di tutto cuore, ripeto le parole del Santo Poverello di Assisi, augurando a ciascuno Pax et Bonum!!!
Il Presidente Nazionale A.I.Pa.S.
Don Isidoro Mercuri Giovinazzo